Era il 5 agosto 2006. Una vicenda che ancora fa discutere molto quella della piccola Sara Mariucci, nata il 31 dicembre 2002, secondogenita di Anna Armentano e di Michele Mariucci, originari di Gubbio e residenti a San Martino in Colle. La sua vita si è prematuramente conclusa il 5 agosto 2006, ad appena tre anni e mezzo, in seguito a una tragedia.
Quel giorno, la bambina era in vacanza con la sua famiglia in Calabria: erano al mare e lei si allontanò verso le motociclettine per bambini che erano su una pedana metallica. Il gettone che deve inserire nella fessura metallica per fare un giro di giostra le scivola dalle mani, che sono bagnate, e con quelle stesse manine tenta di afferrare la monetina rimasta intrappolata tra gli ingranaggi. Proprio dove è stato lasciato un cavo scoperto. Muore fulminata, all’istante.
Grande fu lo strazio e il dolore dei genitori, intanto la mamma di Sara era turbata da una confessione che la piccola le aveva fatto poche ore prima di morire. La bambina le aveva chiesto di raccontarle una storia, ma fu poi lei a raccontare alla sua mamma un episodio che aveva colpito la donna e che oggi è diventato la sua testimonianza di fede. “Quando ero piccola piccola, ero in un posto lontano lontano, meraviglioso, su una nuvoletta”. La bimba aggiunse che si trovava con Mamma Morena. La madre non capisce il riferimento, ma è turbata e racconta tutto al marito e alla sorella.
La descrizione fisica di Mamma Morena nei sogni della figlia è di una donna dall’aspetto angelico e con i capelli blu. Il giorno dopo, Anna Armentano rimprovera la figlia mentre gioca sulla spiaggia e la bambina torna a nominare Mamma Morena: “Lei non mi sgrida mai”, le dice. Poco dopo la tragedia e due giorni dopo a Gubbio si svolgono i funerali. Sarà il padre della piccola, Michele, nello sconforto per quanto accaduto, a scoprire che in Bolivia, a Copacabana, esiste un santuario dedicato alla Madonna Morena, che si festeggia proprio il 5 agosto. Un mese dopo, Michele e Anna con la sorella Rosa, si recano in pellegrinaggio a Copacabana nel santuario della Madonna Morena.
Donna prega sulla sua tomba e guarisce
La storia del presunto miracolo ha fatto, qualche tempo fa, il giro dell’Umbria, rimbalzando tra i social network e le cronache locali. Anche l’allora vescovo di Gubbio, monsignor Mario Ceccoballi, in un’intervista al Corriere dell’Umbria, confermava che qualcosa di strano era realmente accaduto.
Una paziente, originaria di Latina, con un cancro al midollo spinale, doveva operarsi, rischiando di perdere la vita, data la delicatezza dell’intervento. La massa tumorale da esportare era importante. L’operazione viene fissata per il 10 dicembre. Qualche giorno prima la donna decide di andare a trovare una sua amica che vive a San Martino in Colle.
La mattina dell’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata, insieme vanno a messa, celebrata da Padre Francesco Ferrari, nella chiesa della frazione eugubina. Durante la celebrazione religiosa la malata avverte una sensazione strana. E al termine insieme all’amica si reca sulla tomba della piccola Sara. «Proprio lì – conferma padre Francesco – sostiene di aver visto la Madonna insieme a Sara. E la cosa più importante è che lo ha messo anche per scritto in una sua precisa e circostanziata testimonianza che abbiamo raccolto riferendone al vescovo Ceccobelli».
Il giorno dopo, 9 dicembre, la donna torna a casa. E il giorno dopo ancora si reca in ospedale: deve sottoporsi agli ultimi esami e poi all’operazione già programmata da tempo. Ma la risposta dell’ultima risonanza è sconcertante: non c’è più alcuna traccia del tumore. È guarita.
Il sacerdote guarito
Il vescovo monsignor Ceccobelli portava sempre con sé un’immaginetta della bimba. Tempo fa ne regalò una ad un giovane sacerdote proveniente dal Congo, esattamente da Kenge, studente a Roma e ospite di una parrocchia della periferia eugubina, ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale “Silvestrini” di Perugia. Il giovane sacerdote baciò quel ricordino e lo mise sotto il cuscino. Da quell’istante la situazione iniziò lentamente a migliorare fino ad una sua inattesa degenza.
Attualmente è in corso un’indagine diocesana, sotto la regia dell’attuale vescovo, mons. Luciano Paolucci Bedini, che dovrà certificare la fama di santità di Sara. Solo allora potrà partire l’iter per la eventuale beatificazione della piccola.
I miracoli e il misticismo della piccola Sara
Un anno dopo, accade un altro fatto strano: un fotoreporter milanese chiede di poter fotografare la mamma di Sara nella chiesa dei San Martino in Colle dove si era svolto il funerale con il santino della figlia in mano. Resta incredulo quando vede la foto: “Tutte le immagini erano in positivo, tranne Sara che era in negativo”. Negli anni successivi, infine, sono molte le persone che sostengono di essere andate in pellegrinaggio sulla tomba della bambina e poi di aver ricevuto guarigioni miracolose.